Turchi - Perno. Modello medico e piscopatologia come interrogativo.

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È possibile oggi attribuire allo psichico le stesse proprietà dell'organismo fisico, ossia la possibilità di ammalarsi, di diagnosticarne il tipo di malattia e di spiegarne le cause? In altre parole è possibile applicare gli stessi procedimenti concettuali della medicina biologica ai comportamenti umani e ai correlati processi mentali? Se questo è possibile per una definita e limitata classe di fenomeni ascrivibili alla psichiatria biologica, lo è altrettanto per i fenomeni psicologici e sociali?
Se l’agire umano e le sue atipiche diversità emergono attraverso il filtro delle categorie morali, delle regole sociali e culturali, e come tali acquistano rilevanza soggettiva ed interpersonale in quanto costrutti di significato è lecito ascriverli ai metodi e alle configurazioni del discorso medico? Perché la diagnosi psicopatologica tende a ricalcare nella forma un procedimento medico, pur non potendone rispettare i presupposti scientifico-metodologici? Per esempio ciò che va sotto il nome di ‘sintomo’ è l’epifenomeno di una mente malata o un modo particolare seppur disfunzionale e soggettivo di cercare una soluzione, un adattamento, seppur precari? E ancora, la ‘personalità’ con i suoi quadri morbosi è un evento, un fatto reale, oppure un costrutto ipotetico, una convenzione, psichiatricamente imprecisata, che ritaglia un insieme di neologismi, di metafore, di giudizi di valore e di percezioni valutative di senso comune? Perché la diversa natura o configurazione di taluni eventi, di cui la psichiatria si ostina ad interessarsi, non l’ha indirizzata verso altri saperi più pertinenti e verso altri procedimenti conoscitivi più adeguati? Come mai l’avanzamento delle conoscenze della psicologia, a fronte dei suoi mutati paradigmi e dei nuovi saperi, non ha indotto la psichiatria psicopatologica ad una radicale trasformazione?
Per esempio rinunciando a presentare i suoi saperi e le sue pratiche come se avessero la stessa legittimità scientifica e fondatezza della medicina biologica?

In questo libro i due autori hanno il coraggio di affrontare alla radice e in modo sistematico molti di questi interrogativi. In particolare l’irrisolto problema dell’applicabilità del pensiero medico, peraltro epistemologicamente coerente e scientificamente fondato, alla psicopatologia psichiatrica.

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